Siamo all'inizio degli anni Settanta. Bowie va a Top of the Pops, la trasmissione musicale più popolare d'Inghilterra, e canta Starman, un brano che avrebbe segnato una svolta nella sua carriera e in un'intera generazione di artisti. La sua performance è incredibile, ambigua e sensuale, fuori da ogni canone. Il giovane Critchley ne viene folgorato, come ipnotizzato. Due giorni dopo la madre torna a casa con una copia del 45 giri. Anche lei adorava il pezzo e il cantante dagli stupefacenti color arancio. Per il figlio, un ragazzo di soli dodici anni, si trattò dell'inizio di una passione destinata a durare tutta la vita. Autore di libri di filosofia premiati in tutto il mondo, Simon Critchley ci porta con sé nel suo viaggio attraverso le canzoni della grande popo star combinando i racconti personali sul Duce Bianco, e su come questi seppe rischiarare la vita grama di un giovane di periferia, con brevi variazioni filosofiche sull'identità e sull'autenticità, due temi chiave dell'opera del cantante brittanico. Un racconto fra musica e vita, contrappuntato dal tratto ironico e scabro dell'illustratore Eric Hanson.