Il saggio ? uno studio sull'attenzione al mondo linguistico e culturale tedesco nel percorso di formazione di Cesare Pavese, un dato imprescindibile, ma scarsamente affrontato dalla critica. In tale prospettiva, la traduzione parziale della pseudo Volont? di potenza di Nietzsche realizzata dallo scrittore nel '44-'45 apre un nuovo orizzonte di studi, proponendo la visione inedita di un Pavese germanofilo e nietzscheano, e pu? rappresentare l'occasione di uno stimolante dibattito, non solo nel ristretto ambito degli specialisti di Pavese. Il manoscritto pavesiano, sottoposto per la prima volta all'attenzione del lettore, offre infatti uno scenario inedito nella storia culturale dei gruppi intellettuali torinesi della prima met? del Novecento, inserendosi nel grande mosaico delle lotte interne alla casa editrice Einaudi legate alla pubblicazione, pi? volte rimandata e poi definitivamente accantonata, di Der Wille zur Macht, una delle opere pi? vulgate del filosofo tedesco sulla quale ? pesato, pi? greve, il fardello ideologico dell'appropriazione nazista.