Michela "Sonno" Rossi definisce così la genesi di
Prima di tutto tocca nascere:
"Questo è un fumetto nato dall'esigenza di raccontare me stessa e la mia generazione. I sogni, le aspirazioni e la vita quotidiana si scontrano tra loro dando origine a situazioni surreali vissute come normalità".
Il valore dell'arte, e Prima di tutto tocca nascere ne è testimonianza, è quello di semplificare e rendere universali le grandi contraddizioni dei singoli individui che abitano un tempo storico e sociale.
Surreale, suggestivo e spiazzante, Prima di tutto tocca nascere è la storia di un bambino che non si alza in piedi finché non compie diciassette anni.
Il giorno del suo diciassettesimo compleanno si alza come se nulla fosse, forse perchè si arrende ad un mondo che non può combattere con la stasi.
Da qui si amplifica la cifra surreale di Prima di tutto tocca nascere, perché le gambe del protagonista iniziano a dialogare con lui, confortandolo, rassicurandolo e...portandolo sino a Berlino. Lì non trova certo stabilità, ma scopre l'amore e l'arte.
Manifesto della generazione traballante dei trentenni, Prima di tutto tocca nascere riesce ad avere respiro universale.
Recensione di Stefania C.