La demenza senile e la sua forma precoce, l'Alzheimer, è uno spettro subdolo e in continua crescita che si infila in sordina nelle vite delle persone che ne sono colpite e dei loro familiari, con sintomi spesso leggeri e non diagnosticati, fino a che la degenerazione cerebrale trasforma pensieri, comportamenti e azioni di chi ne è affetto, rendendolo quasi estraneo agli occhi di chi gli è vicino da sempre. In questo libro l'autore, figlio di una madre settantenne colpita da demenza senile, dà voce all'esperienza che la malattia ha comportato e lo fa alternando voci diverse e appartenenti a diversi momenti temporali: i ricordi della madre (registrati dall'autore prima che si ammalasse per offrire ai figli una storia di famiglia); il racconto e le riflessioni sul presente; gli approfondimenti sulla malattia di esperti di vari settori: medici, geriatri, assistenti alla cura, filosofi, sociologi. Restituisce così una prospettiva molteplice, che riesce a far cogliere anche il lato meno spaventoso della malattia. Dai primi sospetti della malattia al drammatico momento della presa di coscienza, alla realtà attuale nella quale la quotidianità e la scienza riservano continue sorprese, le riflessioni dell'autore affrontano problematiche comuni a chiunque si trovi a convivere con un anziano affetto da demenza: senso di impotenza, sensi di colpa, dubbi sulla correttezza di come si affronta la situazione, paura di essere dimenticati da chi più si ama, ma talora anche stupore di fronte a un modo completamente nuovo di considerare la realtà, alla capacità di vivere a fondo il momento presente e tornare ad apprezzare le piccole cose.
