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Ludovica e Lorenzo sono giovani e belli. Si sono sposati anche se non usa più. Lei ha convinto il padre a aprirle una libreria nel quartiere Trieste, zona storica della borghesia romana. Lui, dottorando poco convinto in filosofia della scienza, si considera un filmmaker da quando ha realizzato un cortometraggio pieno di citazioni di film di culto. Un corto dove Ludovica, vestita di un pigiama giallo che ammicca alla tuta di Urna Thurman in Kill Bill, interpreta "la Sposina". Dopo la vittoria di un premio del comune di Roma, Lorenzo decide che, passati i trenta, ha ancora tempo per diventare regista. E per riuscirci si trasferisce un anno a New York. Ludovica, da brava Sposina, lo segue, lasciando alla famiglia la gestione della libreria. A New York i due entrano in contatto con un microcosmo di italiani con ambizioni artistiche e solidi patrimoni di famiglia. Finché un commento innocente semina il dubbio nella mente di Ludovica: e se suo marito non avesse talento? Saldando la tradizione del romanzo borghese ottocentesco agli sviluppi e le sperimentazioni dei più importanti autori internazionali contemporanei, Pacifico mette in scena il dramma di una generazione. Sospesi tra un benessere che va a esaurirsi nemmeno troppo lentamente e un futuro che sembra non essere più il tempo dove tutto è possibile ma un territorio oscuro e ostile, intrappolati nei riti di una borghesia cui manca il terreno sotto i piedi, i protagonisti di questo romanzo si trascinano soli in un presente nebbioso.

La nuova "lost generation" come non era mai stata raccontata. Un grande romanzo sulla crisi di un mondo e di una generazione. Ludovica e Lorenzo, giovani e belli, si sono sposati a ventisette anni, in anticipo rispetto a tutti i loro amici. Lei ha convinto il padre ad aprirle una libreria nel quartiere Trieste, zona storica della borghesia romana. Lui, dottorando in Filosofia della scienza, si considera soprattutto un filmaker, da quando ha realizzato un cortometraggio farcito di citazioni. Nel film Ludovica, in un pigiama giallo che ammicca alla tuta di Uma Thurman in Kill Bill, interpreta "la Sposina". Entusiasta dopo un premio ricevuto dal comune di Roma, Lorenzo decide di realizzare il suo sogno: una carriera nel cinema, e si trasferisce a New York. Ludovica lo segue, abbandonando la gestione della libreria. I due finiscono per mescolarsi ad altri italiani oltreoceano con ambizioni artistiche e un solido patrimonio familiare. Ma un commento innocente semina il dubbio in Ludovica: e se suo marito non avesse talento? Saldando la tradizione del romanzo borghese ottocentesco agli sviluppi e le sperimentazioni dei più importanti autori internazionali contemporanei, quali Jonathan Franzen e David Foster Wallace, Francesco Pacifico mette in scena il dramma di una nuova lost generation, disperata e superficiale, impreparata ad affrontare la realtà che, inevitabilmente, la travolgerà.

FRANCESCO PACIFICO (Roma, 1977), dopo l'esordio con Il caso Vittorio (minimum fax 2003), ha pubblicato il romanzo Storia della mia purezza (Mondadori 2010) e il saggio Seminario sui luoghi comuni (minimum fax 2012). Suoi articoli sono apparsi su numerosi giornali e riviste, tra cui "la Repubblica", "IL", "Studio", "Vice". Dal 2013 è coordinatore redazionale di Nuovi Argomenti.