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Flaubert, con Dostoevskij, ha aperto la strada al romanzo del XX secolo rivoluzionando i tempi e la modalità della narrazione. Le sue opere sono contrassegnate da un rigore stilistico e compositivo tale che la materialità, la tragedia stessa della vita raccontata si risolvono totalmente nella scrittura. Ma, accanto a questa scrittura "diurna" Flaubert ha sviluppato nelle sue lettere un'immensa scrittura "notturna" in cui storia e storie, paesaggi e culture, dolore e morte, esaltazione ed erotismo si distendono per migliaia di pagine. In Italia si conosce poco del suo epistolario, di cui forse è impossibile dare un'edizione completa. Questa, che proponiamo, non è dunque la totalità delle lettere di Flaubert, è però molto più di un'antologia. È il tentativo di proporre la sostanza di una scrittura e di un pensiero. Ma, ancora di più, di tentare di costruire un ponte tra le due scritture, quella narrativa e quella epistolare. Flaubert ripete che nei suoi libri l'autore deve essere assente. Che ha orrore all'idea che Gustave Flaubert compaia, con le sue idee e le sue passioni, accanto a Emma Bovary o accanto a Salammbô. Ma dice e ripete anche che nessun libro lo soddisfa in pieno, che non ha mai trovato il soggetto in cui darsi interamente, che sia in sintonia con il suo temperamento. Di fatto Flaubert ha trovato questo soggetto e ha scritto questo libro. È quello che corre sotto le pagine del suo epistolario. Qui egli esprime l'ansia della bellezza e l'attrazione per il sordido, qui si uniscono l'opaco della bêtise e il nitore metafisico, l'esaltazione per l'ideale e i miasmi della vita. Qui l'amore e l'amicizia trovano la loro espansione, accanto alle delusioni e all'atrocità dell'esistenza. Tutto questo raggiunge la sua unità nello straordinario protagonista di questo romanzo nascosto, che altri non è che lo stesso Flaubert. Arrivare a scoprire questo romanzo significa trovarsi improvvisamente davanti a uno dei testi più grandi della letteratura di ogni tempo.
Gustave Flaubert (Rouen 1821 - Croisset 1880). Tra i più grandi narratori francesi, supera il realismo e apre al romanzo contemporaneo. Oltre al suo capolavoro Madame Bovary (1857), per la cui presunta immoralità fu processato e poi assolto, di Flaubert ricordiamo: Salammbô (1862); La tentazione di Sant’Antonio (1874); L’educazione sentimentale (1845; 1869); Tre racconti (1877) e Bouvard e Pécuchet (postumo, 1881).
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