Nato nel 1859, figlio di contadini, trascorse gran parte della giovinezza nel Norland, il cui grandioso scenario naturale fa da sfondo a tanta parte della sua opera. Autodidatta, seguì presto, senza successo, la vocazione letteraria. Dopo aver provato ogni sorta di mestiere, da mandriano a merciaio ambulante, a calzolaio, a commesso e controllore di biglietti del tram in America, con la pubblicazione di Fame (1890) segna una svolta nella letteratura norvegese ed europea. Nasce qui il prototipo dell'eroe-viandante, espressione di anarchica libertà dell'individuo, ma anche di invincibile solitudine e raggelante percezione del nulla. Il successo e il Premio Nobel nel 1920 sono oscurati in vecchiaia dall'infausta adesione al nazismo. Muore nel 1952.