La potenza drammatica di Michelangelo domina la scena dell'arte mondiale nel primo Cinquecento. Novant'anni di "tormenti ed estasi", cavando fuori dal marmo, martellata dopo martellata, l'anima segreta di figure tormentate. Scultore, prima di tutto, ma anche pittore, architetto, poeta: un interprete insuperabile della parabola dell'uomo rinascimentale, dall'esaltazione al disinganno.